Faccette. di Marco Iacampo come spazio di condivisione creativa: quando l’unione fa la forza

Marco Iacampo è il nome che sta dietro alla creazione dei numerosi volti disegnati, da lui definiti faccette., che è possibile osservare dalle vetrine del suo shop/galleria/atelier in Via Paruta, 38. 

Sono stati i mattoncini Lego a far accendere la lampadina a Marco sulla sua volontà ad esprimersi creando qualcosa

In età adulta questa espressione ha preso forma nella musica, infatti oggi Marco è un cantautore che unisce i suoni della nostra cultura con quelli provenienti dalle altre culture, e nell’arte visiva tra il disegno e la pittura.

Dopo la sua esperienza milanese che ha visto l’esposizione dei suoi lavori artistici in vari luoghi pubblici e gallerie, decide di tornare a Mestre per una collaborazione lavorativa in Via Piave proprio con il brand faccette. disegnate su qualsiasi superficie ( carta, tela, legno, metallo, ceramica) e con tecniche diverse (matite, pennarelli, chine, colori ad olio, pirografo, timbri, stampa). 

Da quel momento aveva capito che un unico linguaggio espressivo funzionava ed ecco di nuovo accendersi la lampadina.

Siamo nell’ottobre 2020, nel bel mezzo di una pandemia, quando Marco decide di seguire il suo intuito e aprire uno spazio dedicato unicamente alle faccette. in quello che era uno storico ambiente appartenente alla sua famiglia e che ha visto negozi di diversi settori. 

Chiunque passi per la via, non riesce a resistere alla tentazione di sbirciare dalle vetrate della sua bottega che sembra quasi essere un salotto a vista. Infatti, l’idea dell’artista è quella di condividere le sue intuizioni sull’arte e creare uno spazio aperto alle collaborazioni con altri artisti. È proprio questo il punto di forza della bottega: dare un servizio alla società che è quello dell’arte, ricordando che ogni cosa può essere fatta in modo bello, comprese le relazioni. 

“L’unione fa la forza” è il motto con il quale Marco identifica le opportunità del quartiere, ovvero sostiene che a volte è sufficiente colmare le mancanze con professionisti del territorio attraverso la collaborazione e la condivisione delle abilità.

Per esempio, quando l’artista ha sfruttato le grandi vetrine dello spazio Chorus di Mestre, per realizzare un’opera che rappresentasse i volti dei passanti e facendo così un omaggio artistico a coloro che vivono la città, oppure quando ha sfruttato la sua galleria per l’esposizione delle composizione botaniche dell’artista FOIE, creando una sinergia e una condivisione artistica a disposizione dei cittadini. 

Quello che serve al quartiere, secondo Iacamapo, sono degli eventi cool, comunicati in modo fresco, veloce ed energico quasi a dare una scossa alle persone sfruttando le relazioni creative con persone competenti presenti nel territorio.