Storia, creatività e passione per l’arredo e il design da FavarettoUno

Flavia Favaretto è la maggiore di quattro figli della storica famiglia Favaretto nel settore dell’arredo e del design

Suo padre Attilio, figlio di un falegname, studia falegnameria e si appassiona presto al design di arredo con particolare attenzione agli intarsi e tecniche di lavorazione del legno, ovviamente.

Siamo negli anni ‘50 quando il signor Favaretto, conosciuto come uno dei pionieri del design italiano, apre lo studio di arredo  in Via Fogazzaro, ma continua ancora oggi ad essere un punto di riferimento per la città in Via Piave dove si sono trasferiti verso la fine degli anni ‘80 in uno spazio caratterizzato al suo interno da delle colonne in stile liberty che lo rendono molto particolare.

In famiglia si respira da sempre la passione per l’arredo moderno tramandato dal padre ai figli, infatti due di loro, Flavia e Fabio, contribuiscono a portare avanti il negozio di famiglia insieme alla socia titolare Rita e alla collaboratrice Eugenia. 

Chi è entrato almeno una volta nello studio FavarettoUno, sa cosa significa essere immersi nel design moderno: mobili e oggetti di artisti italiani, e non solo, che coinvolgono ovunque si posi lo sguardo.

Ma questa bottega non è solo indicata per l’oggettistica di design, con particolare attenzione a quello Made in Italy, perché chiunque si presenti con una piantina della propria casa o del proprio negozio, lo studio offre la soluzione per la gestione degli spazi e delle possibilità creative per l’arredo. 

Il punto di forza di questo negozio è sicuramente la storia dietro al nome Favaretto e l’amore per il design che viene trasmesso con chiunque metta piede nello studio e condiviso con i diversi fornitori per creare non solo una collaborazione commerciale, ma anche un legame di unione

“La musica è una lingua universale” diceva Schopenhauer e infatti Flavia sostiene che la musica potrebbe essere un mezzo per unire le persone in qualcosa di piacevole, magari attraverso dei concerti diffusi per gli angoli del centro città o anche solo per una passeggiata nella via, per sentirsi parte di un quartiere attivo e vivo.